Si è appena conclusa una parte della missione di Elettrici Senza Frontiere Italia in Laos, in collaborazione con ESF France, volta all’elettrificazione entro il 2021 di 10 villaggi a Napongxangkaw nelle aree più remote della provincia di Phongsali. La missione appena conclusa, durata un mese, si è svolta in una zona in cui il tempo sembra essersi fermato con luoghi difficilmente raggiungibili e l’accesso all’energia elettrica e all’acqua è ancora qualcosa di eccezionale. Un’esperienza che Elettrici senza Frontiere Italia ha condiviso giorno per giorno grazie all’aiuto materiale e al diario di bordo di una sua volontaria, Antonina Sorci.
Il distretto che Elettrici Senza Frontiere sta elettrificando si trova nel nord del Laos al confine con la Cina, una zona in cui il periodo di percorrenza tra le varie destinazioni impegna i volontari di Elettrici senza Frontiere per molte ore, a volte giornate intere. I trasporti sono ancora in molti casi le piroghe, le vecchie motociclette, antichi autobus e…le proprie gambe!
Gran parte del materiale necessario era già presente al momento dell’arrivo di ESFI e i volontari si sono occupati nelle ultime settimane principalmente del montaggio degli impianti elettrici nelle capanne e delle lampadine nelle abitazioni (in media in ogni abitazione vivono 10 persone) trasmettendo ai giovani del villaggio le basi di conoscenza per la futura gestione e manutenzione degli impianti. Una parte fondamentale della missione è stata proprio la realizzazione di un Comitato di Gestione costituito da un gruppo di persone
che si dovranno occupare delle risorse necessarie per la sostituzione delle batterie. Procedure fondamentali, come anche la stesura di alcune linee guida per la gestione dell’impianto e norme per la sicurezza, sono necessarie per rendere sostenibili e autonomi i villaggi. A concludere questa nuova esperienza, le parole della volontaria di ESFI Antonina Sorci: “Indelebile nella nostra memoria resterà ogni attimo fatto di persone, colori, odori, sapori e quello spuntino pomeridiano con la canna da zucchero appena raccolta da una donna per ringraziarci dell'installazione appena fatta nella sua capanna, su di un prato in mezzo ad una moltitudine di bambini e cavalli selvatici. L’accensione di una lampadina in una capanna è diventato un momento di celebrazione per tutto il villaggio”.